Di Gianfrancesco Coppo Una bella ragazza ti invia una richiesta di amicizia su Facebook e, senza porti domanda alcuna, orgoglioso e felice accetti, sperando di aver fatto colpo.A quel punto, il truffatore è già a metà dell'opera poiché, spesso sfruttando un livello di privacy basso, avrà accesso ai tuoi dati sensibili: amicizie, familiari, foto, informazioni, ecc.Le modalità della truffa sono ormai note a tutti: una richiesta di amicizia su Facebook da una avvenente sconosciuta, una chiacchierata su una chat molto frequentata (abbiamo ricevuto segnalazioni di profili falsi su e diverse altre chat con accesso libero o dietro registrazione in giro per il web) e poi l’aggancio.Il primo errore è dare il proprio profilo Facebook ad uno sconosciuto: in quel momento abbiamo messo alla mercé del truffatore tutti i nostri dati personali, contatti, amicizie (e fidanzate…).Quando inizia la chiacchierata piccante in webcam, il truffatore sta utilizzando un programma di registrazione del flusso video in streaming e sta quindi memorizzando tutto ciò che viene inviato tramite la nostra webcam su Skype o Facebook (sono disponibili centinaia di programmi gratuiti e non illegali che consentono di registrare i flussi video su internet).La sexy-truffatrice (in realtà ricordate che dall’altra parte del pc c’è sempre un criminale, ), fino a qualche mese fa chiedeva di mostrare il viso.Anche se ci si sposta su Skype cambia poco: spesso si tende ad utilizzare per il software di videoconversazione lo stesso indirizzo e-mail utilizzato per Facebook.A quel punto il truffatore può fare il percorso a ritroso, inserire l’indirizzo e-mail nella casella di ricerca di Facebook e trovare il nostro profilo, con tutti i contatti possibili (amici, indirizzo, a volte numero di telefono), resi pubblici dall’utente in maniera più o meno consapevole.
Privacy advocate, free software fan, sono un attivista per i diritti digitali. Nel tempo libero professore universitario di Tecniche di giornalismo. Il mio ultimo libro si chiama "Un dizionario Hacker" Adult Friend Finder, Tinder, e Meetic. E infatti l’allarme in questi giorni è suonato in Abruzzo, Puglia e Sardegna dove i carabinieri hanno ricevuto parecchie denunce contro ignoti per tentata estorsione. realizza un fotomontaggio del tuo viso con immagini che dovrebbero rappresentare dei genitali; 7.LE MODALITÀ DELLA TRUFFA - Il brivido di una chiacchierata hard in webcam è abitudine ampiamente diffusa tra gli internauti.Siti dedicati, camgirl certificate e, inevitabilmente, truffatori ben organizzati, che sfruttano la poca dimestichezza con gli strumenti del web di molti italiani per affondare il coltello nella piaga della privacy violata.Nel momento in cui il contatto finisce nelle mani del truffatore, metà del suo lavoro è stato già fatto. Che potrebbe senza problemi contattare uno a caso dei vostri amici ed inviargli qualsiasi link video o prova della chiacchierata piccante.Già, perché in molti dimenticano che qualsiasi flusso video inviato dal proprio computer, quello della webcam in questo caso, può essere facilmente registrato da chi è in contatto diretto con noi.